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Pina Napolitano - Taccuini 1922-1939

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Pina Napolitano per la traduzione di Taccuini 1922-1939, di Marina Cvetaeva, edito da Vola

Taccuini 1922-1939

di Marina Ivanovna Cvetaeva

Scritti tra Mosca, Berlino, Praga e Parigi, i taccuini dell’emigrazione accompagnano Marina Cvetaeva dall’eccitazione della bohème artistica berlinese al fecondo periodo boemo, dai lunghi e difficili anni francesi al ritorno in Unione Sovietica. In questi schizzi furtivi e toccanti che uniscono l’ordinario al sublime, dove la vita quotidiana si mescola a un inesauribile laboratorio creativo, seguiamo la nascita e la crescita dell’amato figlio Georgij, il trasformarsi della primogenita Alja in un’adolescente, i tentativi di far quadrare il sempre più misero bilancio familiare, e insieme lo sviluppo di prose e poesie, l’evoluzione del rapporto epistolare con Pasternak, l’inizio e la tragica fine di passioni e infatuazioni, le riflessioni sul destino della Russia lontana. Nel suo incontro sempre estremo con la parola, nella sua meticolosa preoccupazione di dare eternità all’infinitesimale, Cvetaeva ci regala un testo ipermoderno, in cui arte e vita si compenetrano e si creano a vicenda.

Pina Napolitano

Dopo essersi diplomata in pianoforte sotto la guida di Giusi Ambrifi, Pina Napolitano ha studiato per più di dieci anni con Bruno Mezzena presso l’Accademia Musicale Pescarese, conseguendo i diplomi di perfezionamento triennali in Pianoforte e in Musica del Novecento per Pianoforte.

Agli studi musicali Pina Napolitano ha affiancato quelli umanistici: dopo essersi laureata con il massimo dei voti e la lode in Filologia Classica e poi in Lingue e Culture dell’Europa Orientale presso l’Università Orientale di Napoli, nel 2010 ha concluso il Dottorato di Ricerca in Letteratura Russa presso la Seconda Università di Roma. Ha pubblicato un articolo sul ciclo di Šostakovič “Sei poesie di Marina Cvetaeva” op. 143, in cui esplora le connessioni tra testo poetico e musicale. È stata la vincitrice del 2021 della “Paul Celan Fellowship for Translators” presso l’Istituto per le Scienze Umane di Vienna (Institut für die Wissenschaften vom Menschen).

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